martedì 23 dicembre 2014

Comunicato stampa del 23/12/2014 - resoconto mobilitazione regionale

La giornata di venerdì 19 dicembre ha visto, per la prima volta, tutti i comitati NO TRIVELLE della Sicilia coinvolti in molteplici iniziative nel quadro di una mobilitazione generale e unitaria. 
Mentre a Palermo si dava corso alla manifestazione dei sindaci con la partecipazione delle associazioni ambientaliste e di delegazioni dei movimenti NO TRIV, NO MUOS e per l’acqua pubblica, provenienti da tutta l'Isola, nelle città della Sicilia meridionale si sono svolti presidi e occupazioni delle aule consiliari. Nei comuni di Scicli, Niscemi, Caltagirone e Licata gli attivisti hanno esposto striscioni dai palazzi municipali per testimoniare l'unità di azione e il legame di solidarietà tra i territori.

La mobilitazione del 19 rappresenta l'atto di avvio di un percorso che mira a coinvolgere tutte le  realtà di lotta della Sicilia al fine di rappresentare ciò che le popolazioni esigono con sempre maggiore forza: il rifiuto delle politiche di falso sviluppo basate sullo sfruttamento delle fonti  fossili, della logica di speculazione e di devastazione ambientale e di ogni tipo di scelta imposta dall'alto.
Licata e la Sicilia devono pretendere le bonifiche dei siti inquinati, la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale e un piano energetico basato sulle energie rinnovabili.

In questo contesto, il Comitato di Licata, in prima fila e protagonista all'interno del movimento regionale, ha partecipato direttamente alle iniziative di mobilitazione, sia Palermo che a Licata, organizzando un presidio e un'occupazione simbolica.

Solleva, invece, non poche perplessità la “non-posizione” del nuovo commissario straordinario del Comune di Licata, dott.ssa Brandara, finora completamente assente dal dibattito sulla questione trivelle. E ancora più preoccupante è stata la mancata partecipazione alla manifestazione di Palermo, dove i sindaci siciliani si sono dati appuntamento per ribadire la posizione di contrarietà rispetto alle scelte dei governi nazionale e regionale in materia di estrazione di idrocarburi.
Ci auguriamo che quanto accaduto possa essere ascrivibile al novero delle condotte negligenti determinate da eccezionali cause di forza maggiore, poiché sarebbe alquanto spiacevole il dover constatare un'inversione di tendenza rispetto agli impegni assunti dal Consiglio Comunale e dall'Amministrazione nel corso della gestione commissariale del dott. Cartabellotta.

giovedì 18 dicembre 2014

Comunicato stampa del 18/12/2014 - Presidio al Palazzo di città

Domani, venerdì 19 dicembre, alle ore 15.30, si terrà un presidio presso il Palazzo di Città in piazza Progresso a Licata, per manifestare il dissenso nei confronti dei progetti di trivellazione già autorizzati e in corso di autorizzazione da parte dei governi nazionale e regionale, nell’ambito della mobilitazione regionale promossa dalla Rete Siciliana NO TRIV.
L’iniziativa si terrà in contemporanea alla manifestazione convocata a Palermo al palazzo della Presidenza della Regione, alla quale parteciperanno i sindaci siciliani, le associazioni ambientaliste, e a cui hanno dato l'adesione tutti i comitati NO TRIV della Sicilia, compreso il nostro che sarà presente con una propria delegazione.
Alla stessa ora e con le stesse modalità si terranno presìdi presso tutti i palazzi municipali delle città coinvolte, per sostenere l'iniziativa di Palermo e mostrare pubblicamente che i territori siciliani sono compatti e schierati contro  l'ennesimo e inaccettabile sopruso che si vorrebbe perpetrare nei confronti dell'ambiente e delle economie locali.

Il lavoro di raccordo portato avanti dal nostro Comitato in questi mesi ha contribuito a favorire la costituzione della rete regionale di tutti i comitati e le associazioni che si battono contro i progetti di sviluppo fossile. All'interno della rete sono rappresentati moltissime città sia della costa meridionale che di quella ionica della Sicilia, da Sciacca a Ragusa, da Portopalo di Capo PasseroCatania.
L'importanza di agire di concerto con tutti gli altri territori coinvolti è del tutto evidente, ed è fondamentale soprattutto per noi licatesi che subiremmo, da subito e più degli altri, gli effetti nefasti della presenza delle trivelle e delle opere a esse correlate.

Si invita pertanto la cittadinanza a partecipare.

martedì 16 dicembre 2014

Comunicato stampadella rete regionale NO TRIV - mobilitazione del 19/12/2014


Giornata di mobilitazione contro le trivelle il 19 dicembre in tutta la Sicilia

I comitati e le associazioni della Rete Regionale No Triv hanno organizzato una serie di iniziative che si svolgeranno in contemporanea a Palermo e nelle città dell'Isola che sarebbero maggiormente colpite dalle conseguenze delle attività di trivellazione (tra le quali Licata, Scicli, Noto, Siracusa). A Palermo la Rete No Triv parteciperà con delegazioni provenienti da tutta l’Isola al presidio organizzato dall'ANCI Sicilia davanti a Palazzo d'Orleans, a partire dalle 15.30.

I Siciliani sono in fermento, le popolazioni locali hanno dato vita a numerosi comitati spontanei e altre realtà organizzate stanno nascendo in tutta l'Isola contro le politiche legate alle energie fossili.

Comitati e associazioni, collegati attraverso la Rete Regionale No Triv, stanno
portando avanti, insieme e fino in fondo, la battaglia contro le attività di ricerca e coltivazione, on-shore e off-shore, di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché contro le nocività causate dalle industrie di raffinazione.

Le istanze dei territori, in opposizione alle politiche fossili e di falso sviluppo dei governi di Rosario Crocetta, Matteo Renzi e dei loro predecessori, sono ferme e non negoziabili: blocco immediato del progetto “Off-shore Ibleo”, avvio del risanamento sei territori devastati dalle raffinerie, impugnazione, presso la Corte Costituzionale, dell'articolo 38 della legge ex-decreto Sblocca Italia entro il 10 gennaio 2015.

lunedì 1 dicembre 2014

Comunicato stampa del 02/12/2014 - Presidio presso l'Assemblea Regionale



Una delegazione del Comitato di Licata parteciperà, oggi alle ore 16, al presidio presso Palazzo dei Normanni a Palermo, in concomitanza dell'intervento con il quale il presidente Crocetta riferirà all'Assemblea Regionale Siciliana in merito alle “attività di trivellazione nel territorio regionale”.
Lo scopo dell'iniziativa, della quale il Comitato di Licata è uno dei promotori, e a cui saranno presenti i rappresentanti dei comitati contro le trivellazioni, le raffinerie e il MUOS di tutta la Sicilia, è quello di evidenziare come il fronte contrario agli scempi ambientali sia sempre più ampio e organizzato, e di ribadire che le popolazioni dei  territori interessati non intendono fare alcun passo indietro e che, anzi, sono sempre più determinate a opporsi alle politiche di devastazione e sfruttamento portate avanti dai petrolieri e dai loro complici istituzionali.

martedì 18 novembre 2014

Comunicato stampa del 18/11/2014


L'assemblea di sabato ha rilanciato con forza il movimento contro le trivelle. La partecipazione convinta, attiva e propositiva, delle varie componenti sociali della città ha consentito di definire una strategia comune per le iniziative che verranno intraprese da qui a breve.

La limitata quantità degli idrocarburi estraibili, una ricaduta occupazionale addirittura negativa per i danni arrecati a pesca e turismo, e i rischi, non valutati dalla VIA, connessi a potenziali incidenti rilevanti, hanno costituito il punto di partenza per una discussione che ha toccato molti temi, tra i quali la mancanza di una reale strategia, non solo energetica, per lo sviluppo del territorio.

Tra i vari interventi, la rappresentanza del Comitato di Gela ha evidenziato come l'accordo sullo stabilimento, sottoscritto il 6 novembre al MISE tra ENI e sindacati, sia stato male accolto da molti lavoratori della raffineria e da buona parte della popolazione. L'investimento promesso, infatti, è sostanzialmente legato alle trivellazioni (per il 75%) e tale circostanza non fornisce sufficienti garanzie occupazionali. Inoltre non sono previsti i necessari investimenti per le attività di bonifica e risanamento.

Ulteriori interventi hanno posto l'attenzione sulla rilevanza del patrimonio archeologico sommerso e sul fatto che un aumento della quantità di ritrovamenti, possibile anche con la collaborazione della marineria, potrebbe rendere evidente all'opinione pubblica mondiale quale scempio si stia per perpetrare nei confronti di un mare che contiene tracce storiche di valore inestimabile.

La comunità dei pescatori ha rimarcato come le trivelle rappresentino una minaccia potenzialmente devastante per la sopravvivenza del comparto. Già la sola realizzazione del gasdotto, infatti, impedirebbe il passaggio delle imbarcazioni. La progressiva scomparsa dei banchi di Posidonia nel tratto tra Licata e Gela e le morie di pesci verificatesi, costituiscono uno degli effetti delle nocività prodotte dalle modalità con cui ENI ha gestito i processi industriali di estrazione e raffinazione.

La convergenza tra i diversi territori, tra i lavoratori dei vari comparti, tra ambientalisti e singoli cittadini preoccupati dall'impatto sociale ed economico delle trivellazioni, ha costituito, per l'assemblea, un punto fermo e irrinunciabile, così da ritenere indispensabile continuare nel percorso di aggregazione intrapreso. Da questo punto di vista risulta essenziale l'interconnessione con le altre lotte territoriali, a partire da quella No MUOS, ma anche NO TAV, contro le raffinerie inquinanti, e con tutta la rete di realtà di lotta che possano consentire una condivisione della rivendicazione locale a livello nazionale.

Sono state, infine, approvate una serie di proposte operative sulle prossime attività. In particolare, sarà avviata una campagna per la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto degli operatori della ristorazione e del turismo. A tal fine si è convenuto di contattare singolarmente tutte le realtà che operano in città per condividere obiettivi e iniziative. Si è inoltre concordata l’elaborazione di una piattaforma per il rilancio del territorio, nella convinzione che debba essere colta l'occasione della mobilitazione contro le trivelle per esprimere, tutti insieme e dal basso, i reali bisogni dalla comunità, basati su un’idea alternativa di sviluppo. In ultimo, è stata deliberata l’adesione all’iniziativa di mobilitazione regionale in via di definizione.

Con l'occasione, e a rischio di apparire inutilmente ridondanti, si ribadisce che il Comitato No Trivelle di Licata è apartitico e distante da qualsivoglia logica elettoralistica. Per partecipare occorre un impegno individuale e, pertanto, in nessun caso potrà essere accettata l’adesione di partiti o liste elettorali.

giovedì 13 novembre 2014

Comunicato stampa del 13/11/2014



Sabato 15 novembre alle ore 10, a Licata, presso il mercato ittico di Marianello, avrà luogo la seconda assemblea popolare contro i progetti di trivellazione nel Canale di Sicilia finalizzati all’estrazione di gas e petrolio.

Ricordiamo ancora una volta che i progetti interessano direttamente il territorio di Licata, in quanto le trivelle e le infrastrutture correlate verrebbero posizionate nel mare antistante la nostra costa.

Riteniamo, pertanto, che tutta la comunità debba essere coinvolta nella battaglia, al fine di impedire danni devastanti alle attività della pesca e del turismo e per ribadire il diritto a uno sviluppo reale e sostenibile.

Invitiamo i pescatori, gli studenti, le associazioni e tutti i cittadini a partecipare all’iniziativa per discutere del problema e organizzare le prossime azioni di lotta.

venerdì 7 novembre 2014

Comunicato stampa del 07/11/2014

Sabato 8 novembre si terrà a Licata un incontro tra i comitati siciliani contro le trivellazioni per discutere dello stato della lotta e per programmare iniziative e azioni coordinate tra tutti i territori coinvolti. All'incontro hanno già dato la loro adesione, oltre, naturalmente, al Comitato di Licata, i comitati di Scicli, Palma di Montechiaro, Sciacca, Catania e del Belice, i No MUOS di Niscemi e il comitato "Bonifichiamoci - No ENI" di Gela.

In merito alla manifestazione del Movimento 5 Stelle di domenica prossima, si coglie l'occasione per esprimere la propria soddisfazione nel constatare che, a seguito del lavoro svolto dal Comitato in questi mesi, anche le forze politiche della nostra città stiano rappresentando la propria contrarietà ai progetti di trivellazione.

Il Comitato No Triv di Licata (che, si precisa, non è in alcun modo coinvolto nell'organizzazione della manifestazione di partito di giorno 9) auspica che, molto più utilmente, i politici tutti si adoperino per attuare un'opposizione concreta, radicale e intransigente nelle opportune sedi istituzionali.

mercoledì 29 ottobre 2014

ENI, c'è posta per te

Cara Eni,
al ricatto dei posticini di lavoro che gentilmente ci elargisci, nel nostro solo interesse, noi non crediamo più.

Perché, sia chiaro, i 400 posti di lavoro, cara ENI, tu ce li togli, non ce li dai.

Ora sappiamo tante cose di te, ENI. Gli anni 60 sono finiti da un pezzo e durante il tempo trascorso abbiamo imparato che i miraggi possono essere molto pericolosi. I miraggi ingannano la vista, le illusioni distorcono la percezione del mondo e inducono a leggere la realtà in maniera falsa e non per quella che è. Le promesse di un futuro radioso sono il giogo a cui hai legato le popolazioni e i territori che hai colonizzato, lasciando sul terreno, riversi, padri, madri e figli.
La prospettiva menzognera che continui a propinare a noi come nel delta del Niger è sempre la stessa. Anzi lì hai dato il meglio di te, lo sai bene.


E se ci sbagliassimo, se le tue azioni fossero motivate solo da un sincero e disinteressato amore per la nostra terra, e non dalla mera volontà di perseguire un profitto, se avessi tanto a cuore la politica energentica nazionale e, in ultima analisi, il futuro nostro e quello dei nostri figli, sappiamo bene cosa potresti fare per noi: i nostri tetti sono a tua disposizione, coprili di pannelli fotovoltaici e di solare termico, ammoderna le reti di distribuzione elettriche rendendole adatte alla produzione diffusa, bonifica e riqualifica i territori che hai devastato. 
E poi, con garbo e gentilezza, ti chiediamo, cortesemente, di sparire per sempre.

lunedì 27 ottobre 2014

Comunicato stampa del 26/10/2014

Si è svolto, nella giornata di ieri, presso la sede di A testa alta, il primo di una serie di incontri tra il Comitato e le realtà associative di Licata.

Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti dell'Associazione Archeologica Finziade, della Lega Navale Italiana, del Centro Italiano Femminile, dell'Associazione Archeologica Licatese, del Comitato No Triv di Palma, esponenti della marineria di Licata e singoli cittadini, oltre a diversi soci di Federconsumatori e di A testa alta, associazioni, queste ultime, già aderenti al Comitato No Triv di Licata.

Nel corso della discussione è emersa la generale volontà di avviare una campagna congiunta e capillare di sensibilizzazione della popolazione sui rischi derivanti dalla realizzazione del progetto Offshore Ibleo e di tutte le attività di ricerca, prospezione e coltivazione, finalizzate allo sfruttamento delle fonti fossili nel Canale di Sicilia.

I presenti hanno manifestato la necessità di una ferma opposizione alle trivellazioni, sia per gli effetti nefasti che queste avrebbero sull'economia locale, sia per le modalità attraverso le quali la politica nazionale e regionale ha imposto le proprie scelte, mortificando le prospettive di sviluppo del territorio.

Alla controffensiva mediatica dei petrolieri che, con promesse illusorie di futuri nuovi posti di lavoro, tentano come al solito di comprare l'assenso dell'opinione pubblica, si è deciso di rispondere con iniziative di forte impatto con il coinvolgimento generalizzato dei cittadini e dei movimenti territoriali di tutta la costa meridionale della Sicilia.

E' stato quindi concordato di fissare la prossima assemblea popolare per la mattina di sabato 15 novembre alle ore 10, presso il nuovo mercato ittico della banchina di Marianello.

In vista di tale appuntamento, il Comitato continuerà l'attività di informazione già avviata, organizzando incontri di approfondimento con le associazioni e le organizzazioni del territorio.

mercoledì 22 ottobre 2014

Politici, sindacati e affaristi: come fare i conti senza l'oste

Ancora una volta politici e sindacati padronali uniti contro le popolazioni, vogliono affossare le legittime aspettative di autoderminazione dei territori.

Nel loro disegno, l'ENI non è controparte, ma socio d'affari: dietro il solito gioco delle parti si cela l'accordo per la svendita del territorio attraverso il ricatto occupazionale. Le dichiarazioni del segretario nazionale dell’UGL Chimici, Luigi Ulgiati, al termine del tavolo di ieri al Ministero dell Sviluppo Economico sul futuro della raffineria di Gela, sono assai significative.

“I punti principali su cui lavorare riguarderanno la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto, la riqualificazione dell’area industriale di Gela e del territorio, il sostegno ambientale, la verifica dell’orientamento del piano Eni alla Green Refinery, e l’accelerazione dei processi autorizzativi sulle attivita’ di upstream e downstream
Al di là delle chiacchiere, la promessa del mantenimento dei livelli occupazionali consentirà a ENI di continuare a dettare legge e a stabilire gli indirizzi e le (false) prospettive di sviluppo per i territori.

Ma stavolta non possono e non devono passarla liscia
Il livello di mobilitazione sta crescendo in tutta la Sicilia, e queste "accelerazioni", che seguono le "compassionevoli" prese di posizione di ENI (leggi qui), danno il senso di una preoccupazione sempre maggiore, da parte della di politicanti e affaristi, nei confronti di un movimento che è in prepotente fase di sviluppo.


Fonte: http://www.siciliainformazioni.com/130930/eni-roma-garanzie-crocetta-sicilia-salvi-i-posti

martedì 21 ottobre 2014

Le bugie dei petrolieri


Come mentire per farsi autorizzare prospezioni sismiche oggi, e trivellazioni domani, in una delle aree più ricche di vita del Mediterraneo.

Qualcuno ha deciso che le trivelle sono il futuro del nostro mare: dobbiamo estrarre fino all'ultima goccia di idrocarburi. Secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico si tratta di poca roba, qualche mese dei nostri consumi nazionali, ma per qualcuno ne vale la pena: un regime fiscale favorevole alle imprese prevede, infatti, royalties tra le più basse al mondo.
 
Così facendo verrà rallentata però quella "rivoluzione energetica" di cui abbiamo disperatamente bisogno per salvare il clima del Pianeta (e i nostri figli da cataclismi che faranno impallidire il ricordo di quello che, purtroppo, sta già succedendo) e il nostro Paese dal collasso economico. La rivoluzione energetica è necessaria per rilanciare economia e occupazione: sviluppo, in altre parole, ma non nella direzione che piace ai padroni del petrolio. Che per grattare il fondo del barile sono disposti a tutto.

Ecco, in questo briefing, un piccolissimo esempio delle bugie che raccontano.

lunedì 20 ottobre 2014

Comunicato stampa del 20/10/2014

Al fine di rappresentare alla cittadinanza tutta lo stato della lotta contro le trivellazioni e favorire ancora un maggiore coinvolgimento della popolazione, preannunciamo la convocazione a breve di un'assemblea pubblica, nella data e nel luogo che verranno comunicati successivamente.

In preparazione dell'assemblea, dando seguito agli impegni presi nel corso dell'incontro tenutosi sulla Rainbow Warrior, rinnoviamo la nostra disponibilità a partecipare a incontri presso le sedi di associazioni e comitati che ne faranno richiesta, per sviluppare il tema e fornire maggiori dettagli sul problema.

Prendiamo atto, intanto, che le iniziative messe in campo in questi mesi, fino al coinvolgimento diretto di Greenpeace (che, come noto, ha fatto visita alla nostra città attraverso la sua nave ammiraglia), hanno prodotto un interesse diffuso sull'argomento delle trivellazioni nel Canale di Sicilia e che, come da noi auspicato, diverse soggettività associative e politiche hanno finalmente iniziato a discutere del problema.

Ribadiamo la ferma convinzione che la popolazione di Licata, nelle sue diverse componenti, sia perfettamente in grado di autodeterminarsi. L'unica via per riuscire a vincere la battaglia contro ENI e i petrolieri, infatti, è quella dell'assunzione diretta di responsabilità da parte dei cittadini e del conseguente rifiuto della delega a quei politici, leader e capipopolo di vario genere che si autocandidano a rappresentarli.

Riteniamo, infine, che le forze politiche che si dichiarano sensibili al problema non debbano limitarsi a passerelle e convegni di circostanza ma essere conseguenti e agire, per quanto di loro competenza, opponendosi a TUTTI i progetti di svendita del territorio e del mare nei modi opportuni e nelle adatte sedi istituzionali.

mercoledì 15 ottobre 2014

Comunicato stampa del 15/10/2014

Alle prime luci del giorno alcuni pescatori  della marineria di Licata, con le proprie imbarcazioni hanno raggiunto e portato il loro “saluto” alla piattafoma petrolifera “Prezioso”, occupata dall'alba di ieri dagli attivisti della Rainbow Warrior di Greenpeace, per portare solidarietà e sostegno all'azione in corso.

L'iniziativa dei pescatori licatesi apre una prospettiva di lotta che ha pochi precedenti nella storia recente della nostra città: il popolo di Licata, attraverso la sua categoria più rappresentativa, è parte attiva in un conflitto aperto contro sciagurate scelte economiche e ambientali operate dall'alto che, com'è ormai prassi, vengono prese castrando ogni legittima aspettativa di sviluppo delle comunità locali.
E c'è molto di più: per una volta, forse la prima dopo tantissimo tempo, la marineria si presenta compatta, determinata e consapevole della propria capacità di azione, e in grado di operare scelte senza la mediazione e il benestare dei caporaletti inviati dai politicanti al solo scopo di dividere e imperare.
Senza mezzi termini occorre dire che nei confronti di Greenpeace e della Rainbow Warrior avremo per sempre un debito di riconoscenza: al di là della portata del messaggio, per la spinta propulsiva che sono stati in grado di dare e, in ultima analisi, per la capacità di far deflagare un'opposizione convinta e radicale ai progetti di trivellazione.

Tutto quello che è avvenuto in questi ultimi intensissimi giorni, ci rende ancora più convinti di aver intrapreso fin da subito la strada giusta, l'unica percorribile: non accettare alcuna mediazione politica a livello istituzionale e costruire una lotta di resistenza e difesa del territorio dal basso, coinvolgendo e animando la popolazione.

La Sicilia, lo sappiamo, è una terra ricca anche di risorse minerarie,  la cui estrazione comporta sempre la genesi di disastri ambientali di dimensioni incalcolabili, con conseguenze devastanti sulla salute dei cittadini.

In Sicilia già esistono diversi impianti estrattivi e centrali di raffinamento, quali quelle di Milazzo, Priolo e Gela. Centrali che hanno distrutto l'ambiente circostante e che appestano i territori con il loro fetore industriale. Centri di produzione che hanno avvelenato le risorse naturali e che hanno avuto conseguenze devastanti sulla salute delle persone che vi vivono vicine.

In questo scenario orrendo, il duo Renzi-Crocetta, ha pensato bene di incrementare le estrazioni petrolifere e di gas a largo delle coste siciliane, dando vita, insieme alla mortale ENI, al progetto “Offshore Ibleo”.

Il segnale dei pescatori licatesi è uno ed è chiaro: basta allo scempio perpetrato in nostro danno. Licata e la Sicilia dicono basta ad attività economiche che generano lucro per poco e disastri per molti. Basta alle bugie.

giovedì 28 agosto 2014

Comunicato stampa del 28/08/2014

Il Comitato No Triv di Licata continua a tenere alto il livello di attenzione sulla vertenza che lo vede presente e attivo in prima linea contro le trivellazioni e, nell’informare i cittadini circa gli ultimi sviluppi, intende far chiarezza in merito ad alcuni punti cruciali relativi al progetto Offshore Ibleo e all’atteggiamento tenuto dai vari soggetti coinvolti nella vicenda.

Il Comune di Licata è a conoscenza da tempo dell’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale e tale circostanza è provata chiaramente dall’avviso pubblicato su “La Repubblica” e “Il Giornale di Sicilia” del 30 aprile 2013 dove si dichiara che “il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica sono depositati per la pubblica consultazione presso […] il Comune di Licata”.

Con il D.M. 149 del 27/05/2014, il Ministero dell’Ambiente ha decretato la compatibilità ambientale, con prescrizioni, relativamente al progetto “Offshore Ibleo – Campi Gas Argo e Cassiopea” collegato all’istanza di concessione di coltivazione di gas metano “d3G.C-AG”, presentata da ENI Spa. Tale provvedimento è stato, come previsto dalla legge, trasmesso per opportuna conoscenza al Comune di Licata.

Greenpeace, che già nel 2012 aveva avviato la campagna “U mari un si spirtusa” con un tour in Sicilia per denunciare il pericolo derivante dalle attività di perforazione nel Mediterraneo, nel corso di un convegno a Palermo, giorno 5 luglio scorso, nell’ambito dell’iniziativa “Non è un paese per fossili”, ha lanciato un appello ai Comuni a unirsi al ricorso che la stessa associazione stava presentando al TAR, al fine di bloccare l’avvio del progetto delle trivellazioni nel Canale di Sicilia, appello che è stato accolto dall’ANCI Sicilia che, per voce del suo presidente, Leoluca Orlando, ha invitato le amministrazioni direttamente interessate, Licata in primis, ad aderire all’iniziativa legale.

L’Amministrazione uscente, evidentemente, non ha ritenuto la questione sufficientemente importante e solo a fine luglio scorso, quando ormai i tempi tecnici per la presentazione di un proprio autonomo ricorso erano ormai divenuti impossibili da rispettare, dopo le insistenti sollecitazioni dei cittadini, con Federconsumatori in testa, ha espresso una posizione di assenso ”verbale” all’iniziativa di Greenpeace.

La vicenda, almeno dal punto di vista mediatico, è tornata nel dimenticatoio, complici le vicissitudini politico/giudiziarie che hanno portato alle dimissioni del sindaco e i relativi strascichi. 

Solo a seguito delle proteste del Comitato, che lamentava l’assenza di azioni concrete da parte del Comune, il vicesindaco Cambiano dichiarava che quanto sostenuto dal Comitato non corrispondesse al vero. Secondo Cambiano, infatti, l’Amministrazione con la delibera di giunta 136 del 11 agosto c.a. avrebbe mantenuto gli impegni con i cittadini, aderendo alla campagna di Greenpeace.

Il Comitato ha immediatamente preso atto di quanto dichiarato, verificando però che nella delibera di cui sopra non veniva predisposta alcuna iniziativa legale. Né, sul sito internet istituzionale, sono presenti ulteriori atti che certifichino la presentazione del ricorso al TAR. Da un punto di vista sostanziale, dunque, al di là della “richiesta di intervento” inoltrata al Governo nazionale, che di fatto è un’adesione di principio senza alcuna conseguenza pratica, nessuna iniziativa legale è stata intrapresa, in contrasto sia con quanto espressamente richiesto da Greenpeace, che con il pressante invito rivolto all’Amministrazione comunale dall’ANCI Sicilia.

Nel corso dell’assemblea pubblica del Comitato, svoltasi giorno 22 in piazza Sant’Angelo è intervenuto, a titolo personale, il Presidente del Consiglio Comunale, Saverio Platamone, il quale, sollecitato dai cittadini, si è personalmente impegnato a fare chiarezza sulla vicenda e a incontrare il Commissario straordinario del Comune di Licata, dott. Cartabellotta, per l’adozione immediata del ricorso amministrativo avverso il Decreto di autorizzazione della VIA relativo alle progetto Offshore Ibleo.
Da subito l’assemblea si è mostrata ferma nel ribadire che le istituzioni debbano adottare in prima facie tutti gli accorgimenti e gli strumenti a loro concessi per bloccare la realizzazione di un progetto assolutamente inutile e dannoso per la nostra comunità. Nello specifico, l’assemblea ha palesato il proprio fermo interesse a voler verificare che l’iniziativa istituzionale venga adottata in tempi brevi e portata a conclusione senza essere ulteriormente procrastinata.

Nella giornata del 26, l’incontro si è effettivamente svolto, e il presidente Platamone, contattato dal Comitato, ha comunicato l’esito del confronto con il dott. Cartabellotta, specificando che la vicenda del ricorso dovrebbe risolversi in senso positivo attraverso due ulteriori passaggi formali: la votazione in Consiglio comunale, martedì prossimo, della proposta di adesione al ricorso legale proposto da Greenpeace e la successiva presa d’atto del Commissario, nella giornata di mercoledì, con il seguito di competenza per il conferimento d’incarico al legale designato.

La questione delle trivellazioni nel nostro mare sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, dal momento che oltre al progetto Offshore Ibleo, è stato avviato l’iter autorizzativo per ulteriori attività di perforazione ai fini esplorativi e di produzione.

In data 2 luglio, è stata pubblicata, infatti, la comunicazione dell’avvio della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del pozzo esplorativo “Lince 1” nell’ambito del permesso di ricerca “G.R13.AG” presentato da ENI Spa. Lo scopo è quello di individuare in mare nuovi giacimenti di gas potenzialmente sfruttabili. Per tale attività sono previsti: il posizionamento dell’impianto di perforazione e la perforazione del pozzo esplorativo “Lince 1” a 13 miglia nautiche di distanza, cioè a 24 chilometri a sud della costa di Licata ed eventuali prove di produzione.

Come se non bastasse, in data 30 luglio, è stata pubblicata la comunicazione dell’avvio della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del progetto “intervento d’indagine geofisica 3D regionale nell’area dell’istanza di permesso di prospezione in mare denominata d1 G.P.-SC” presentato dalla società Schlumberger italiana Spa. Il progetto ricade nella zona marina G il cui lato più vicino alla costa siciliana ricade a 28 miglia nautiche da Licata. 

In entrambi i casi, come da norma di legge, i progetti, gli studi d’impatto ambientale e le sintesi non tecniche sono stati depositati presso il Comune di Licata, peccato che da Palazzo di Città non si sia levata una sola voce per denunciare quanto stava e sta accadendo.

Il Comitato nell’evidenziare ancora una volta la grave minaccia rappresentata dalle trivellazioni per il mare e quindi per l’economia del nostro territorio, denuncia con forza sia l’atteggiamento di asservimento della classe politica nazionale e regionale agli interessi dei petrolieri, sia il silenzio complice, con alcune sporadiche eccezioni, della politica locale.

Il Comitato ritiene, in questa fase, di fondamentale importanza le determinazioni del Consiglio Comunale in merito ai progetti di perforazione autorizzati e in fase di autorizzazione, e ribadisce il diritto a mettere in atto ogni utile iniziativa di lotta volta a tutelare l’ambiente e a garantire un futuro alla nostra comunità. 

Con l’occasione, si invitano i cittadini a visitare la pagina facebook “NoTriv Licata”e ad aderire al comitato inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo notrivlicata@gmail.com

Licata 28/08/2014

giovedì 21 agosto 2014

Comunicato stampa 21/08/2014

Domenica 17 Agosto sono stati collocati sul ponte di via Mazzini alcuni striscioni per contestare il progetto denominato Offshore Ibleo con il quale l’ENI intende realizzare dei pozzi di coltivazione di gas e di esplorazione petrolifera a pochi chilometri a largo dalla costa di Licata.

La presenza stabile delle trivelle avrebbe effetti devastanti sull’ambiente e sulla già disastrata economia della nostra città, incidendo primariamente su settori trainanti quali pesca e turismo.

Il Comitato, che non si riconosce in alcuna aggregazione partitica, si pone come obiettivo quello di porre in essere ogni attività per contrastare e, infine, impedire la realizzazione di queste opere inutili e dannose.

Il Comitato ritiene inaccettabile che il futuro della nostra comunità sia determinato dalla volontà della multinazionale ENI con la connivenza delle istituzioni nazionali e regionali e, pertanto, intende opporsi alle trivellazioni attraverso azioni dirette di contrasto senza alcun livello di mediazione politica.

Il Comitato, nel prendere atto delle (tardive) dichiarazioni rilasciate dagli esponenti dell’Amministrazione comunale uscente in merito all’adesione al ricorso presentato da Greenpeace, ritiene che l’importanza della vicenda avrebbe meritato ben altra attenzione da parte della Giunta e del Consiglio comunale.

Nel sottolineare l’estrema gravità della situazione e la necessità di agire con immediatezza, il Comitato INVITA TUTTI I CITTADINI a partecipare all’assemblea pubblica che si terrà venerdì 22 agosto alle ore 18 in piazza Sant’Angelo.

Licata 21/08/2014

domenica 6 luglio 2014

Offshore IBLEO: un'autorizzazione con troppi rischi


In questo rapporto Greenpeace denuncia le vergognose omissioni del decreto del Ministero dell’Ambiente che ha sancito la “compatibilità ambientale” del progetto “Off-shore Ibleo” di ENI. Si tratta di otto perforazioni, una piattaforma e vari gasdotti al largo della costa tra Gela e Licata.
Rischio frana, rischio di incidente ai gasdotti, rischio di incidente rilevante durante la perforazione o per incendio della piattaforma: sono alcuni dei punti senza risposta del decreto che chiude il processo di Valutazione di Impatto Ambientale (decreto VIA n 149/14). Le valutazioni sono rimandate a successivi approfondimenti e, per il rischio di “incidente rilevante” deve essere ancora definito uno scenario che valuti i danni e la possibilità di riparare a tali danni, che identifichi le misure di mitigazione e compensazione e che quantifichi i costi per gli interventi. Greenpeace ha già avviato le procedure per ricorrere contro il decreto chiedendo l’appoggio dei Sindaci siciliani.


Documento PDF di Greenpeace su Offshore Ibleo