giovedì 28 agosto 2014

Comunicato stampa del 28/08/2014

Il Comitato No Triv di Licata continua a tenere alto il livello di attenzione sulla vertenza che lo vede presente e attivo in prima linea contro le trivellazioni e, nell’informare i cittadini circa gli ultimi sviluppi, intende far chiarezza in merito ad alcuni punti cruciali relativi al progetto Offshore Ibleo e all’atteggiamento tenuto dai vari soggetti coinvolti nella vicenda.

Il Comune di Licata è a conoscenza da tempo dell’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale e tale circostanza è provata chiaramente dall’avviso pubblicato su “La Repubblica” e “Il Giornale di Sicilia” del 30 aprile 2013 dove si dichiara che “il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica sono depositati per la pubblica consultazione presso […] il Comune di Licata”.

Con il D.M. 149 del 27/05/2014, il Ministero dell’Ambiente ha decretato la compatibilità ambientale, con prescrizioni, relativamente al progetto “Offshore Ibleo – Campi Gas Argo e Cassiopea” collegato all’istanza di concessione di coltivazione di gas metano “d3G.C-AG”, presentata da ENI Spa. Tale provvedimento è stato, come previsto dalla legge, trasmesso per opportuna conoscenza al Comune di Licata.

Greenpeace, che già nel 2012 aveva avviato la campagna “U mari un si spirtusa” con un tour in Sicilia per denunciare il pericolo derivante dalle attività di perforazione nel Mediterraneo, nel corso di un convegno a Palermo, giorno 5 luglio scorso, nell’ambito dell’iniziativa “Non è un paese per fossili”, ha lanciato un appello ai Comuni a unirsi al ricorso che la stessa associazione stava presentando al TAR, al fine di bloccare l’avvio del progetto delle trivellazioni nel Canale di Sicilia, appello che è stato accolto dall’ANCI Sicilia che, per voce del suo presidente, Leoluca Orlando, ha invitato le amministrazioni direttamente interessate, Licata in primis, ad aderire all’iniziativa legale.

L’Amministrazione uscente, evidentemente, non ha ritenuto la questione sufficientemente importante e solo a fine luglio scorso, quando ormai i tempi tecnici per la presentazione di un proprio autonomo ricorso erano ormai divenuti impossibili da rispettare, dopo le insistenti sollecitazioni dei cittadini, con Federconsumatori in testa, ha espresso una posizione di assenso ”verbale” all’iniziativa di Greenpeace.

La vicenda, almeno dal punto di vista mediatico, è tornata nel dimenticatoio, complici le vicissitudini politico/giudiziarie che hanno portato alle dimissioni del sindaco e i relativi strascichi. 

Solo a seguito delle proteste del Comitato, che lamentava l’assenza di azioni concrete da parte del Comune, il vicesindaco Cambiano dichiarava che quanto sostenuto dal Comitato non corrispondesse al vero. Secondo Cambiano, infatti, l’Amministrazione con la delibera di giunta 136 del 11 agosto c.a. avrebbe mantenuto gli impegni con i cittadini, aderendo alla campagna di Greenpeace.

Il Comitato ha immediatamente preso atto di quanto dichiarato, verificando però che nella delibera di cui sopra non veniva predisposta alcuna iniziativa legale. Né, sul sito internet istituzionale, sono presenti ulteriori atti che certifichino la presentazione del ricorso al TAR. Da un punto di vista sostanziale, dunque, al di là della “richiesta di intervento” inoltrata al Governo nazionale, che di fatto è un’adesione di principio senza alcuna conseguenza pratica, nessuna iniziativa legale è stata intrapresa, in contrasto sia con quanto espressamente richiesto da Greenpeace, che con il pressante invito rivolto all’Amministrazione comunale dall’ANCI Sicilia.

Nel corso dell’assemblea pubblica del Comitato, svoltasi giorno 22 in piazza Sant’Angelo è intervenuto, a titolo personale, il Presidente del Consiglio Comunale, Saverio Platamone, il quale, sollecitato dai cittadini, si è personalmente impegnato a fare chiarezza sulla vicenda e a incontrare il Commissario straordinario del Comune di Licata, dott. Cartabellotta, per l’adozione immediata del ricorso amministrativo avverso il Decreto di autorizzazione della VIA relativo alle progetto Offshore Ibleo.
Da subito l’assemblea si è mostrata ferma nel ribadire che le istituzioni debbano adottare in prima facie tutti gli accorgimenti e gli strumenti a loro concessi per bloccare la realizzazione di un progetto assolutamente inutile e dannoso per la nostra comunità. Nello specifico, l’assemblea ha palesato il proprio fermo interesse a voler verificare che l’iniziativa istituzionale venga adottata in tempi brevi e portata a conclusione senza essere ulteriormente procrastinata.

Nella giornata del 26, l’incontro si è effettivamente svolto, e il presidente Platamone, contattato dal Comitato, ha comunicato l’esito del confronto con il dott. Cartabellotta, specificando che la vicenda del ricorso dovrebbe risolversi in senso positivo attraverso due ulteriori passaggi formali: la votazione in Consiglio comunale, martedì prossimo, della proposta di adesione al ricorso legale proposto da Greenpeace e la successiva presa d’atto del Commissario, nella giornata di mercoledì, con il seguito di competenza per il conferimento d’incarico al legale designato.

La questione delle trivellazioni nel nostro mare sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, dal momento che oltre al progetto Offshore Ibleo, è stato avviato l’iter autorizzativo per ulteriori attività di perforazione ai fini esplorativi e di produzione.

In data 2 luglio, è stata pubblicata, infatti, la comunicazione dell’avvio della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del pozzo esplorativo “Lince 1” nell’ambito del permesso di ricerca “G.R13.AG” presentato da ENI Spa. Lo scopo è quello di individuare in mare nuovi giacimenti di gas potenzialmente sfruttabili. Per tale attività sono previsti: il posizionamento dell’impianto di perforazione e la perforazione del pozzo esplorativo “Lince 1” a 13 miglia nautiche di distanza, cioè a 24 chilometri a sud della costa di Licata ed eventuali prove di produzione.

Come se non bastasse, in data 30 luglio, è stata pubblicata la comunicazione dell’avvio della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del progetto “intervento d’indagine geofisica 3D regionale nell’area dell’istanza di permesso di prospezione in mare denominata d1 G.P.-SC” presentato dalla società Schlumberger italiana Spa. Il progetto ricade nella zona marina G il cui lato più vicino alla costa siciliana ricade a 28 miglia nautiche da Licata. 

In entrambi i casi, come da norma di legge, i progetti, gli studi d’impatto ambientale e le sintesi non tecniche sono stati depositati presso il Comune di Licata, peccato che da Palazzo di Città non si sia levata una sola voce per denunciare quanto stava e sta accadendo.

Il Comitato nell’evidenziare ancora una volta la grave minaccia rappresentata dalle trivellazioni per il mare e quindi per l’economia del nostro territorio, denuncia con forza sia l’atteggiamento di asservimento della classe politica nazionale e regionale agli interessi dei petrolieri, sia il silenzio complice, con alcune sporadiche eccezioni, della politica locale.

Il Comitato ritiene, in questa fase, di fondamentale importanza le determinazioni del Consiglio Comunale in merito ai progetti di perforazione autorizzati e in fase di autorizzazione, e ribadisce il diritto a mettere in atto ogni utile iniziativa di lotta volta a tutelare l’ambiente e a garantire un futuro alla nostra comunità. 

Con l’occasione, si invitano i cittadini a visitare la pagina facebook “NoTriv Licata”e ad aderire al comitato inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo notrivlicata@gmail.com

Licata 28/08/2014

giovedì 21 agosto 2014

Comunicato stampa 21/08/2014

Domenica 17 Agosto sono stati collocati sul ponte di via Mazzini alcuni striscioni per contestare il progetto denominato Offshore Ibleo con il quale l’ENI intende realizzare dei pozzi di coltivazione di gas e di esplorazione petrolifera a pochi chilometri a largo dalla costa di Licata.

La presenza stabile delle trivelle avrebbe effetti devastanti sull’ambiente e sulla già disastrata economia della nostra città, incidendo primariamente su settori trainanti quali pesca e turismo.

Il Comitato, che non si riconosce in alcuna aggregazione partitica, si pone come obiettivo quello di porre in essere ogni attività per contrastare e, infine, impedire la realizzazione di queste opere inutili e dannose.

Il Comitato ritiene inaccettabile che il futuro della nostra comunità sia determinato dalla volontà della multinazionale ENI con la connivenza delle istituzioni nazionali e regionali e, pertanto, intende opporsi alle trivellazioni attraverso azioni dirette di contrasto senza alcun livello di mediazione politica.

Il Comitato, nel prendere atto delle (tardive) dichiarazioni rilasciate dagli esponenti dell’Amministrazione comunale uscente in merito all’adesione al ricorso presentato da Greenpeace, ritiene che l’importanza della vicenda avrebbe meritato ben altra attenzione da parte della Giunta e del Consiglio comunale.

Nel sottolineare l’estrema gravità della situazione e la necessità di agire con immediatezza, il Comitato INVITA TUTTI I CITTADINI a partecipare all’assemblea pubblica che si terrà venerdì 22 agosto alle ore 18 in piazza Sant’Angelo.

Licata 21/08/2014