mercoledì 29 maggio 2019

Comunicato stampa del 29/05/2019

È di pochi giorni fa la notizia che ENI, nell’ambito del progetto offshore ibleo, ha indetto un bando per l’avvio del lavori presso la base logistica di Porto Empedocle per supportare lo sfruttamento del campo gas Cassiopea, le opere relative al quale potrebbero partire tra qualche mese.
La presenza di Greenpeace a Licata, giorno 30 maggio, sarà l’occasione per rilanciare il percorso comune di contrasto alla realizzazione di un progetto che abbiamo sempre avversato, anche per via della mancata valutazione degli scenari di rischio legati a possibili incidenti rilevanti.

L’incontro, che si volgerà alle 16:30 presso il Palazzo di Città di Licata, è aperto a tutti e si svolgerà con formula assembleare e costituirà un’opportunità a disposizione di sindaci e presidenti dei consigli comunali dell’area, anche di quei comuni che, finora, hanno ignorato la richiesta di adesione alla formazione di una conferenza istituzionale permanente di contrasto ai progetti di trivellazione, già inviata loro dal Comune di Licata lo scorso anno.
La mobilitazione che, ormari da diversi anni, si registra a Licata contro le trivelle e il clima apertamente ostile della nostra comunità, ha spinto ENI a rinunciare alla costruzione della piattaforma Prezioso K e a spostare la base logistica dei lavori in altro territorio.
Ma questo non basta e il problema, in tutta evidenza, non riguarda solo Licata, ma tutti i comuni della fascia costiera meridionale della Sicilia.
Dopo decenni in cui hanno prodotto inquinamento e saccheggiato le ricchezze naturali, a discapito delle reali vocazioni economiche dell’area, i petrolieri vorrebbero continuare a speculare sui territori, esponendo le comunità a rischi rispetto ai quali, oltretutto, non forniscono alcuna informazione.
Invitiamo i comuni cittadini e le istituzioni locali interessate a essere presenti a Licata giovedì 30 maggio, insieme ai parlamentari, regionali e nazionali, che hanno sottoscritto l’appello lanciato nel corso della manifestazione del 12 gennaio scorso.
Terminate le elezioni e, speriamo, i tempi dei proclami, è ora che i politici, soprattutto quelli locali, tornino concretamente a interessarsi a una problematica che riguarda da vicino l’incolumità delle comunità amministrate, la salvaguardia del mare, dell’economia locale e la dignità dei territori.
Di seguito i Comuni già invitati a dar vita alla Conferenza contro le trivelle: Acate, Agrigento, Butera, Caltanissetta, Camastra, Campobello di Licata, Delia, Gela, Mazzarino, Menfi, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Ragusa, Ravanusa, Realmonte, Riesi, Santa Croce Camerina, Sciacca, Scicli, Siculiana, Sommatino.

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